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Aglio

 

L'aglio è il bulbo dell'Allium sativum, una pianta coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae. È antichissimo e per il suo inconfondibile sapore e odore, trova un uso molto versatile in cucina come aromatizzante o come ingrediente principe di alcune ricette come il Pesto alla genovese.

 

Si può consumare sia cotto, sia crudo, sia secco, che fresco. Quest’ultimo ha un aroma più intenso e si trova nei mesi estivi. Utile soprattutto per fare conserve di aglio marinato. È facile da coltivare anche sul balcone, è afrodisiaco, possiede tantissime proprietà terapeutiche.  Scopri anche come evitare che l'alito sappia di aglio e come preparare l'Aglio marinato.

Utilizzo principale

 

Il suo utilizzo primo è quello di condimento e ingrediente per i soffritti. Alcune ricette classiche però lo vedono come ingrediente fondamentale, tra queste: l'Aioli (maionese all'olio d'oliva con aglio pestato), il rinomato Pesto alla genovese, il pesto alla trapanese, la tradizionale Bagna cauda piemontese, l'agliata, una salsa che si ottiene pestando in un mortaio di marmo degli spicchi d'aglio, aggiungendo sale e olio (pepe a piacere) e amalgamando con un po' di mollica di pane inzuppata nell'aceto bianco fino ad ottenere una salsa liscia e cremosa, che potrà insaporire sia i bolliti di carne che di pesce. Inoltre è un ingrediente immancabile delle gustose bruschette, strofinato crudo sul pane abbrustolito.

 

Altri utilizzi

 

L'aglio è inoltre molto usato a scopo terapeutico per le proprietà attribuitegli dalla scienza moderna e dalle tradizioni popolari.

 

La pianta
 

L'aglio, Allium sativum, è una pianta coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae originaria dell’Asia Centrale. La parte che si utilizza è il bulbo (o capo o testa) racchiuso da una decine di foglie dette "tuniche sterili" perchè hanno solo una funzione protettiva. Ogni bulbo contiene da 6 a 14 bulbilli o spicchi stretti fra loro e ricoperti da scaglie membranose. Lo spicchio, che rappresenta l'organo di moltiplicazione è attaccato direttamente al fusto. Ha forti radici fibrose ed un fusto liscio con lunghe foglie verdi, che possono arrivare ad una altezza di 50 – 60 cm. Le foglie sono avvolte l'una all'altra per un lungo tratto.

 

Stagionalità
 

Quello fresco lo si trova in luglio e ad agosto, mentre quello essiccato lo si trova tutto l'anno.

 

Come scegliere

 

Il bulbo dell'aglio deve avere forma compatta, essere sodo e non presentare ammaccature, muffe e germogli.

 

Come usare

 

l'aglio Il bulbo d’aglio è composto da numerosi spicchi, ognuno coperto da una guaina protettiva. L’aglio può essere usato in varie forme, ad intensità di aroma crescente.

 

Come si conserva

 

L'aglio si conserva a temperatura ambiente, in un luogo fresco e asciutto.

               

Zona di origine

 

Le primissime tracce dell’aglio fanno pensare che sia originario dell’Asia. nell’antica Cina l’aglio aveva la fama di garantire una vita quasi eterna.

 

Nutrizionali
 

L'aglio ha diverse proprietà curative. Sebbene alcune storie sull’aglio si siano rivelate solo delle leggende, i ricercatori stanno scoprendo che la reputazione medicamentosa dell’aglio è maggiore di quanto possa sembrare. 

 

  • È antiipertensivo, antibatterico, antielmintico (gli elminti sono una classe di vermi che possono parassitare l'intestino), antiossidante.

 

  • È utile per prevenire raffreddore e influenza, tubercolosi, bronchite, foruncoli, tumori e malattie cutanee, antitrombotico.

 

  • L'uso dell'aglio crudo tritato finemente sui cibi come sughi, carne ed insalate è un ottimo coadiuvante per la cura dell'ipercolesterolemia; bronchiti catarrali; elmintiasi (nei bambini in special modo poiché portano sporcizia alla bocca).

 

  • Il consumo di aglio dà un generale senso di benessere all'organismo per la sua azione anti batterica quindi antiinfettiva.

 

  • Essendo anche un ottimo stimolante digestivo e diuretico viene anche utilizzato in forma di infuso (dai 5 ai 10 gr in un litro di acqua) mentre per un'azione antisettica dai 10-15 gr in decotto.

 

  • È ricco di potassio.

 

Consultare il proprio medico per l'uso terapeutico dell'aglio

 

 

​Da dove deriva l'odore dell'aglio?

 

L'odore caratteristico dell'aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l'alliina ed i suoi derivati, come l'allicina ed il disolfuro di diallile. Vedi Trucchi e consigli sull'aglio per ovviare al disagio del tipico "alito pesante".


Origine del nome

 

Deriva dal nome scientifico "Allium".

 

Storia dell'aglio

 

  • La prima testimonianza scritta vera e propria sull’aglio si trova in un testo medico proveniente dall’Egitto, che lo cita come rimedio formidabile per una ventina di preparazioni diverse: fonte di energia e un rimedio efficace contro i dolori e le punture di insetti e una collana d’aglio veniva fatta indossare ai bambini per permettere loro di guarire dai parassiti intestinali.

 

  • Grazie ad Omero, l’aglio compare anche nella letteratura: Ulisse lo riceve in dono da Ermes come antidoto contro gli incantesimi della maga Circe.

 

  • Attorno all’anno 100 Plinio il Vecchio ne elenca decine e decine di utilizzi nell’"Historia Naturalis". I Romani ne fecero una pianta sacra a Marte, dio della guerra ed è grazie ai Romani che il bulbo prese la strada per l’Europa.

 

  • Dal Medioevo deriva la superstizione per la quale non c’era capanna o stamberga che non esponesse una corona d’aglio per tener alla larga spiriti malvagi, sortilegi e demoni.

 

  • Quando la peste fece la sua comparsa in tutta l’Europa, l’aglio divenne un ingrediente prezioso e ricercato anche dai medici che pensavano fosse l’unico rimedio per contrastare l’avanzata del morbo e guarire la febbre e i bubboni provocati dalla malattia.

 

  • Con il Rinascimento, aglio e cipolla, riconosciuti essenzialmente per le qualità fitoterapeutiche, a poco a poco vennero allontanati dalle cucine delle corti perchè il loro profumo era ritenuto troppo plebeo e volgare per le narici e i palati raffinati dei nuovi Signori.

 

  • Uno dei testi scientifici più importanti del Cinquecento, l’Erbario di Urbino, dedicava ampio spazio agli utilizzi di entrambi i bulbi, fornendo un vasto repertorio di ricette tratte tanto dalle tradizioni popolari quanto dalle conoscenze mediche del tempo.

 

  • Nel 1858 è Pasteur che, invece, lo descrive accuratamente e scientificamente come potente antibiotico.

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