top of page
Peperone

 

Il peperone è un ortaggio della famiglia delle Solanacee, originario dell'America del Sud (Brasile). Tra tutti gli ortaggi che la stagione estiva ci offre, i più variopinti e saporiti sono senza dubbio i peperoni. Per renderli meno indigesti è sufficiente togliere la pelle che li riveste, i semi e la parte bianca interna. Vedi anche Tutti i modi per spellare i peperoni.

 

È una bacca cava e carnosa, di dimensioni e forme svariatissime e di colore molto intenso, rosso, giallo o verde.

Inizialmente è verde, a completa maturazione dei semi assume una colorazione da gialla a rossa. Il peperone è una pianta che produce tantissime varietà di frutti con caratteristiche molto diverse tra loro, ma in linea di massima, si può distinguere tra peperoni piccanti (o peperoncini) e peperoni dolci, tra peperoni costoluti da tavola, dai frutti quadrati o rettangolari, oppure tra quelli dai frutti appuntiti o dalle forme coniche allungate o molto schiacciate come nei peperoni pomodoro.

 

La pianta
 

È un ortaggio della famiglia delle Solanacee, originario dell'America del Sud (Brasile). La pianta del peperone è un arbusto dal portamento eretto, e possiede foglie verdi lucide e lanceolate, che può presentare una peluria sul fusto e sulla parte inferiore delle foglie; ha fiori, bianchi, singoli, che compaiono all'ascella delle foglie, uno per nodo. Della pianta del peperone si consuma il frutto.
 

Stagionalità
 

Estate: da Marzo/Aprile ad Agosto. Anche se in commercio li si trova tutto l'anno, è da preferirne il consumo in estate per poter godere in pieno del loro sapore, gusto e proprietà. 
 

La piccantezza
 

Nella polpa, nei semi tondi e schiacciati, ma anche nella placenta (la parte bianca all’interno) del frutto si trova la "capsicina", un alcaloide che conferisce il caratteristico sapore piccante a questo ortaggio. Agli inizi del ’900 (per la precisione nel 1912), un farmacista di nome Wilbur Scoville della Parke Davis & Co. di Detroit inventò un sistema per misurare il grado di piccantezza, ancora oggi molto diffuso ed utilizzato. Nel peperone dolce ci sono da 0 a 500 unità Scoville di capsicina, mentre nella varietà Habanero, uno dei peperoncini più piccanti al mondo, si raggiungono le 300.000 unità. Per togliere la piccantezza dalla bocca non serve l'acqua, ma il latte o la mollica del pane.

 

Usi in cucina
 

Il peperone può essere mangiato crudo nelle insalate, in pinzimonio o nella bagna caoda, tipico piatto piemontese a base di acciughe dove vengono intinte verdure ed altro ancora.

 

Peperonata

Tipico contorno coloratissimo ed estivo a base di peperoni è la peperonata, per la quale vanno bene tutte le varietà. Ne esistono più varianti, solo peperoni, peperoni e patate, con salsa di pomodoro oppure in agrodolce e c'è per esempio chi aggiunge la carne trita per renderla piatto unico. Un goccio d'aceto la rende più digeribile. Può essere gustata sia fredda che calda.

 

Peperoni ripieni

Per farli ripieni sono indicati quelli tondeggianti. Possono essere farciti a piacere, con carne, salsiccia, tonno, altre verdure e vengono solitamenti cotti al forno.

 

Peperoni arrostiti

Se li si fa arrostiiti è meglio scegliere peperoni grossi e carnosi, mentre per friggerli sono ideali i "friarelli dolci". Inoltre sono una delle verdure presenti nella caponata.

 

Come scegliere

 

Al momento dell’acquisto i peperoni devono presentare il picciolo ben attaccato, teso e turgido. Devono inoltre essere lucidi, sodi al tatto, con la pelle ben tesa e privi di ammaccature. Se sono ben maturi risulteranno dolciastri, se immaturi e verdi saranno piuttosto asprigni ma ugualmente buoni.
 

Come rendere digeribili
 

Nel peperone, le sostanze più indigeste sono contenute nella buccia, nei semi e nella parte bianca interna, quindi per ovviare a questo fastidio, è sufficiente, prima di cucinarli, toglierne la buccia, prediligere una cottura veloce, o sbollentarli un mezz'ora in una padella con acqua, un pizzico di sale, un pizzico di zucchero e qualche goccina d'olio, poi scolare e cucinare come si desidera.

 

Come togliere facilmente la buccia
 

      Ci sono vari modi per togliere facilmente la buccia al peperone.

 

  • Il metodo della nonna diceva di farli scottare in acqua e aceto, poi metterli in un sacchetto di carta, come quelli del pane e sbatterli così da eliminarne la buccia.

 

  • Passarli sulla fiamma e staccare la pellicina esterna. 

 

  • Tuffarli nell'acqua bollente un paio di minuti.

 

  • Metterli in forno e quando la pelle si stacca, pessarli in un sacchetto da freezer e frizionare fino a rimuoverla del tutto, togliere i semi e le parti bianche.

 

  • Per chi avesse a disposizione un cannello è l'ideale perchè si abbrustolisce solo la pelle che viene poi facile da rimuovere.

 

Come si conserva

 

I peperoni si possono conservare in frigorifero per 4-5 giorni nel cassetto delle verdure, in alternativa potete conservarli sott’aceto o sott’olio. Se essiccate e macinate dei peperoncini piccanti potete conservarli in vasi di vetro, lontani da luce o fonti di calore.

 

Zona di origine

 

Le moltissime specie di peperone, sono largamente coltivate e diffuse in tutto il mondo (circa 1,26 milioni di ettari), in aree come l'America centro-meridionale, Asia, Africa ed Europa; in Italia invece la coltivazione di questa pianta si sta lentamente riducendo tanto che ultimamente si tende più ad importare che ad esportare, con flussi di prodotti provenienti prevalentemente da Spagna ed Olanda; le regioni italiane maggiormente interessate dalla coltura sono la Sicilia, la Puglia, la Campania e il Lazio.

 

Nutrizionali
 

La caratteristica principale del peperone è il suo elevato contenuto di vitamina C, inoltre contiene vitamina A; decisamente poco calorico è costituito da oltre il 90% da acqua. Le varietà piccanti sono più ricche di vitamine e hanno un tenore medio di acido ascorbico altissimo. Per la presenza di carotenoidi (contro i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare) e sali minerali, hanno il pregio di stimolare la vitalità dei tessuti e di attivare il circolo venoso e capillare prevenendo le malattie vascolari.

 

 

​Da dove deriva l'odore dell'aglio?

 

L'odore caratteristico dell'aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l'alliina ed i suoi derivati, come l'allicina ed il disolfuro di diallile. Vedi Trucchi e consigli sull'aglio per ovviare al disagio del tipico "alito pesante".


Origine del nome

 

Il nome latino "capsicum" deriva da capsa= scatola, per la particolare forma del frutto che ricorda proprio una scatola con dentro i semi. Altri lo fanno derivare invece dal greco “kapto” che significa mordere, in riferimento forse alla piccantezza che morde la lingua.
 

Storia dell'aglio

 

Il peperone è originario dell'America centro-meridionale, dove esiste allo stato selvatico ed è conosciuto e coltivato da migliaia di anni.

Gli Aztechi ne producevano decine e decine di varietà diverse. 'importazione in Europa del peperone comincia addirittura con il ritorno di Cristoforo Colombo dal suo primo viaggio in America, sempre a caccia di spezie nuove lo scambio con un tipo di pepe, di qui il nome di peperone. Nel XVI secolo la pianta era già abbastanza diffusa in tutta l'Europa meridionale, anche se fu dapprima usata più che altro con funzione ornamentale per la bellezza dei frutti e dei loro colori vivaci.

L'Italia è stata a lungo uno dei principali paesi produttori: negli ultimi anni la superficie delle coltivazioni si è molto ridotta, tanto da rendere la produzione insufficiente al fabbisogno nazionale. Permangono tuttavia alcune zone di produzione tradizionale e molto pregiata, come i territori di Senise in Basilicata e Carmagnola in Piemonte.

bottom of page